REGIOGREENTEX

 

“Strengthening innovative textile circularity in Europe’s regions”

Nell’ambito del Green Deal europeo, RegioGreenTex è un progetto che promuove la collaborazione in ricerca e sviluppo per l’industria tessile, per stabilire un modello di business sistematico di economia circolare in tutta l’UE.

OBIETTIVI

  1. IDENTIFICARE I FABBISOGNI

Mappare le esigenze e le potenzialità per la realizzazione di un’economia circolare tra le regioni e i cluster Europei, e i loro diversi livelli di sviluppo economico.

  1. CREARE UN ECOSISTEMA

Costruire un ecosistema dinamico del riciclaggio del tessile a livello europeo facendo incontrare domanda e offerta su una piattaforma digitale condivisa.

  1. SUPPORTARE LE MEDIO-PICCOLE IMPRESE

Sostenere i progetti pilota delle PMI per accelerare la produzione, lo sviluppo e l’uso di nuovi materiali tessili con maggiore contenuto riciclato attraverso la condivisione di tecnologie e metodologie.

  1. CREARE HUB

Creare cinque centri regionali di riciclaggio dei tessili in linea con l’iniziativa ReHubs e coerenti con la strategia tessile dell’UE e con le esigenze delle PMI.

  1. GENERARE INVESTMENTI

In ultima Battuta, RegioGreenTex mira a generare opportunità di investimento a livello regionale, oltre i termini del progetto.

 

PARTNER

RegioGreenTex promuove la collaborazione in ricerca e sviluppo tra 43 partner in quattro aree (industria, istituzioni, istituti di ricerca, e settore pubblico) fondamentali per l’industria tessile. I partner provengono da 11 regioni in 8 paesi Europei:

– Flanders (BE)
– East Netherlands (NL)
– Hauts-de-France & Auvergne-Rhône-Alpes (FR)
– Piedmont & Tuscany (IT)
– Norte Portugal (PT)
– North East Romania (RO)
– Catalunya & Valencia (ES)
– Västra Götaland (SE)

 

 

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: www.pointex.eu o contattare direttamente l’indirizzo mail: polo.tessile@cittastudi.org

 

UE

Finanziato dall’Unione Europea. Le opinioni e le opinioni espresse sono tuttavia solo quelle dell’autore (o degli autori) e non riflettono necessariamente quelle dell’Unione europea o di EISMEA. Né l’Unione europea né l’autorità che concede l’aiuto possono esserne responsabili.