Movimentazione manuale dei carichi

Nella normativa italiana per la tutela dei lavoratori dai rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi, una tra le prime leggi fissava in 20 kg il peso massimo sollevabile dalle donne adulte (Legge n. 635 del 1934), ma solo nel 1994 con l’arrivo del D.Lgs. 626 il quadro normativo fu definito in maniera più organica.
Oggi la normativa di riferimento è rappresentata dal D.Lgs. 81/08 e in particolare dal Titolo VI e dall’allegato XXXIII. L’art. 169 stabilisce che il Datore di Lavoro, tenendo conto dell’allegato XXXIII, fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del carico movimentato; egli deve assicurare una formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi e alle modalità di corretta esecuzione delle attività.
Infine, il Datore di Lavoro deve fornire l’addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi.
Tra le norme tecniche che il Datore di Lavoro deve assumere quali criteri di riferimento per l’adempimento dei propri obblighi, sono specificatamente indicate le norme UNI ISO della serie 11228, che comprendono:
– UNI ISO 11228-1 Sollevamento e trasporto manuale di carichi;
– UNI ISO 11228-2 Traino e spinta manuale di carichi;
– UNI ISO 11228-3 Compiti ripetitivi di movimentazione di piccoli carichi ad alta frequenza.

  • Le iscrizioni sono aperte

Dettagli corso

Durata

12 ore

Giorni e orari

Lunedì / Venerdì frequenza obbligatoria

Sede

Città Studi Biella, Giuseppe Pella, 10

Stage

Dal secondo anno

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Obiettivi:

Per movimentazione manuale dei carichi (MMC) si intende ogni operazione di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, quali patologie delle strutture osteoarticolari, muscolo tendinee e nervo vascolari (art. 167, comma 2, D.Lgs. 81/08).

Le affezioni croniche-degenerative della colonna vertebrale dorso-lombare, alla base del cosiddetto “mal di schiena”, rappresentano uno dei principali problemi sanitari nel mondo del lavoro (soprattutto nei settori agricoltura, industria e terziario). Nella letteratura scientifica, infatti, è ormai consolidato il rapporto esistente tra attività di movimentazione manuale di carichi ed incremento del rischio di contrarre affezioni acute e croniche dell’apparato locomotore ed in particolare del rachide lombare.
Questa constatazione ha spinto alcuni paesi occidentali ad emanare specifiche normative e standard rivolti a limitare l’impiego della forza manuale nello svolgimento delle attività lavorative.

Programma:

  • PARTE TEORICA
    – La legislazione vigente, D. Lgs. 81/08,
    – Definizioni,
    – Gli obblighi del datore di lavoro,
    – Gli obblighi del preposto e del lavoratore,
    – Il regime sanzionatorio,
    – Il ruolo della prevenzione,
    – Le caratteristiche del carico,
    – Lo sforzo fisico richiesto,
    – Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro,
    – Le esigenze connesse con l’attività,
    – Il modo corretto di sollevare un carico,

    – Le posture corrette,

    PARTE PRATICA

    – Il corretto uso dei DPI,
    – Prove pratiche.Valutazione efficacia  finale con esercitazione prova pratica

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